Catania, 17.09.2014
Comunicato Stampa
L’incontro tenutosi nella giornata di ieri c/o la sede del MIT ha confermato l’inefficienza di un sistema basato esclusivamente sull’autoreferenzialismo.
Il teatrino della politica continua e con esso la sceneggiata delle rappresentanze nazionali che nascondono, dietro false proclamazioni di fermo, il solito gioco di “inciuci”, mentre la Categoria sta collassando.
Sembra che nessuno voglia le regole, del resto è più proficuo favorire gli interessi di Confindustria piuttosto che individuare un progetto di riqualifica del settore.
Le continue diatribe su costi minimi e cabotaggio, come se su questi si basassero le sorti del trasporto, cominciano a sembrare un espediente per distogliere l’attenzione dai problemi reali.
Le preoccupazioni sorte nel corso dell’incontro hanno riguardato esclusivamente il protocollo d’intesa dello scorso 28.11.2013 e gli eventuali tagli ai fondi di settore, sottovalutando, così, un aspetto fondamentale della questione: una Nazione che non investe in infrastrutture e mobilità è destinata a fallire.
Il fermo deve essere uno strumento per ottenere regole certe che possano garantire a tutti di poter continuare a lavorare, e non una “merce di scambio”.
Associazione A.I.A.S.
Il Presidente
Giuseppe Richichi
Rimandando sempre sarà la morte dei padroncini gli unici che rimangono perché le grosse flotte sono andate all’estero però lavorano in Italia